TURCI: “IL NAPOLI NON DIVERTE? NIENTE PAURA ANDRA’ IN A”

Dopo il pareggio interno contro il Frosinone, il Napoli è atteso da una trasferta particolarmente impegnativa. Calaiò e compagni, infatti, saranno di scena lunedì in posticipo in quel di Cesena per sfidare una delle dirette concorrenti per la promozione nella massima serie. La squadra di Castori è reduce dal rocambolesco 3-3 di Bergamo con l’Albinoleffe e con i suoi 23 punti è a sole tre lunghezze dal Napoli capolista. I bianconeri, inoltre, vantano anche il secondo migliore attacco del campionato con 25 gol all’attivo ma, al contempo, con 20 gol subiti, sono una delle difese più bucate. Per svelare i retroscena di quello che ha tutti i contorni di uno scontro diretto per la promozione, abbiamo ascoltato Luigi Turci, uno degli elementi cardine di questo Cesena.

Gigi come vi state preparando per il big match di lunedì?

"Ci stiamo preparando come facciamo tutte le settimane: cerchiamo di migliorare la condizione fisica e studiare l’avversario. Dal punto di vista pratico sarà una settimana come tutte le altre ma dal punto di vista emotivo sarà tutta un’altra cosa”. 

Il Cesena è una squadra che fa tanti gol ma ne subisce anche parecchi. Come mai non sapete difendere?

“I numeri nel calcio contano e, da questo punto di vista, ti devo dare ragione. Se però analizziamo come abbiamo preso questi gol il discorso cambia perché quattordici dei venti gol subiti sono concentrati in quattro gare. Siamo una squadra a due facce perché nelle altre dieci partite ne abbiamo preso solo sei. Dobbiamo vedere alla lunga che squadra siamo: quella che subisce tanti gol o quella che si sa difendere a dovere”. 

Qual è il vostro obiettivo per quest’anno?

“Obiettivo principale è quello della salvezza. In questo periodo, però, siamo indiscutibilmente una realtà di questo campionato. Abbiamo 23 punti e posso giurare che nessuno ci ha regalato niente. Anzi, abbiamo anche da recriminare perché almeno una delle ultime due partite meritavamo di vincerla”.

Come giudichi l’inizio di campionato del Napoli: una squadra che non diverte ma che fa tanti punti.

“E’ la classica squadra di categoria, quadrata, solida. Sono queste le squadre che alla fine vincono i campionati. Le caratteristiche di una squadra che punta al vertice devono essere queste: concretezza e solidità”.

C’è un calciatore del Napoli che temi in maniera particolare?

“Magari ce ne fosse soltanto uno. Il Napoli ha tutto il nostro rispetto perché è una squadra ottima in tutti i reparti. E’ fare nomi, sarebbe solo un elenco. Per far capire quanto il Napoli sia forte cito Bucchi, un calciatore che lo scorso anno ha fatto 30 gol in serie B e che ora si trova a fare la panchina”.

Ai tempi dell’Udinese dei miracoli sei stato compagno di squadra di Roberto Sosa. Che ricordi hai del Pampa?

“Abbiamo giocato insieme e ci siamo tolte anche parecchie soddisfazioni. E’ un calciatore fantastico, che ha nel colpo di testa la sua caratteristica migliore. Anche fisicamente è fortissimo: in area è quasi incontrastabile”.

Per concludere una battuta sul pallone d’oro. L’Italia si è divisa in Cannavaristi e Buffoniani, tu dove ti schieri?

“Sono realista e ti dico che nel calcio nessuno ti regala niente. Se l’hanno dato a Cannavaro vuol dire che se lo meritava veramente ed è giusto sia così. Per onore della categoria mi avrebbe fatto piacere se l’avesse vinto Buffon ma, ripeto, è giusto che l’abbia vinto Cannavaro”.   

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