SIENA, C’E’ BEN POCO IN PALIO

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Sembrava dovesse rassegnarsi a una stagione di transizione, con la retrocessione logica conseguenza di un anno tribolato. Sulle spalle del Siena pesa ancora la recente scomparsa dell’ex presidente De Luca che ha lasciato la squadra nelle mani (buone, a quanto pare) dell’avvocato Lombardi Stronati. Sembrava mettersi male, dicevamo, e invece i bianconeri toscani hanno sorpreso tutti. Da quando è tornato Beretta la squadra è rinata, dopo la pessima gestione Mandorlini, ora è già salva da un pezzo e si sta togliendo qualche grosso sfizio.

Beretta ha rispolverato il 4-3-2-1 e ha fatto bene, perché i risultati si sono visti. La squadra è ordinata e propone un bel calcio, subendo poco e ripartendo in maniera pericolosissima. Il portiere è sempre l’austriaco Manninger (30), affidabile globetrotter scuola Arsenal che in Italia ha già vestito quattro maglie diverse. Davanti a lui due centrali alti e possenti, Loria (31) è anche piuttosto temibile in zona gol, nel suo tabellino a fine stagione c’è sempre un bottino di reti da seconda punta più che da difensore; c’è poi Portanova (29), una colonna di questa squadra da ben quattro stagioni, ceduto proprio dal Napoli. A destra, assenti Bertotto e Rossettini, sarà il turno di Daniele Ficagna (27), toscanissimo scuola Fiorentina che dopo tanta gavetta è approdato alla serie A. Dall’altro lato invece è ormai inamovibile Paolo De Ceglie (21), una piacevole rivelazione: corsa e piedi buoni sulla fascia, tanto che la Juve lo rivuole indietro per puntare su di lui il prossimo anno. Centrocampo a tre con il capitano Vergassola (32), polmoni d’acciaio ma anche una buona dose di qualità ed esperienza lì in mezzo. Vergassola disciplina anche il talento di Galoppa (23), bravissimo nelle incursioni offensive e dotato di una gran botta da fuori. Completa il reparto il baricentro della formazione senese, ovvero Paul Codrea (27), nazionale rumeno. La funzione di raccordo fra seconda e prima linea la svolge il rigenerato Locatelli (32), giocatore che pur senza essere il genio che era un tempo ha trovato finalmente continuità di rendimento ma soprattutto a livello di tenuta fisica. Locatelli appoggia le due punte, che dovrebbero essere con tutta probabilità Frick (33) e Maccarone (28). Il primo, considerato nel suo Liechtenstein un po’ come Pelè in Brasile, è dotato di un gran fiuto del gol e non bisognerà lasciargli neppure un metro. Big Mac è veloce e imprevedibile e nei finali di stagione si scatena andando spesso a segno.

Stavolta una mossa interessante da parte di Reja potrebbe essere quella di schierare Mannini a sinistra. Il Siena infatti gioca con un terzino più portato ad offendere (nella fattispecie De Ceglie a sinistra), e uno con compiti più difensivi a destra, come ai vecchi tempi. Per questo potrebbe essere furbo opporlo a Ficagna che presterà il fianco alle sue incursioni. Da parte senese invece c’è la variabile Locatelli, per il ruolo che ricopre più che per le sue qualità. I partenopei soffrono da sempre il trequartista, tanto che all’andata Reja gli piazzò Blasi a uomo. Si suppone che assente il mediano di Civitavecchia non si vedrà più questa scena anni ’50, anche perché il Napoli versione casalinga è notoriamente meno coperto di quello da trasferta. Bisogna vincere e si può vincere, visto e considerato che gli ospiti verranno al San Paolo quasi in vacanza, mentre gli azzurri hanno ancora quel piccolo, minuscolo lumicino di speranza chiamato Europa…

Probabile formazione (4-3-2-1): 1 Manninger; 33 Ficagna, 15 Loria, 90 Portanova, 11 De Ceglie; 8 Vergassola, 5 Codrea, 14 Galoppa; 20 Locatelli; 7 Frick, 32 Maccarone.    All. Beretta

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