LO STRAPOTERE DEL NORD

Prima dell’ era Vinicio, conquistato nell’ epopea Maradoniana, lo scudetto non sembro’ più una chimera nel corso della stagone 1970 -’71. Che bel Napoli era quello ! in attacco vi era il duo brasileiro Altafini – Sormani, a centrocampo " Totonno" Iuliano, il " baronetto" Improta ed il non ancora " martello" Ottavio Bianchi, in porta il più insigne interpetre del ruolo che abbia mai avuto l’ Italia : Dino Zoff, coadiuvato da difensori del calibro di Zurlini e Panzanato. Allenatore era quello straordinario esemplare di umanita’ burberica corrispondente al nome di Giuseppe " detto " Beppone" Chiappella, famoso centromediano della prima Fiorentina scudettata diretta da " Fuffo" Bernardini. Nei primi sette incontri solo il Foggia usci’ indenne dal confronto con gli azzurri ( 0 -0), che furono implacabili giustizieri al S. Paolo del Varese, della Juventus, e dei futuri Campioni d’ Italia dell’ Inter, riuscendo ad essere sempre corsari in trasferta sui campi di Sampdoria, Fiorentina e L. R. Vicenza ( tre vittorie per 1 -0). Ma ahimè, il 20 dicembre 1970 con un gol di Pierino detto " La peste " Prati, il Milan effettuò un raid vincente a Fuorigrotta, scavalcando in classifica proprio Zoff e c. Per le statistiche gli uomini del " Paron" Rocco vinsero per 2 -0 a tavolino, a causa di un petardo che tramortì il cantravanti rossonero Silvano Villa. Ma, nonostante la brutta botta subita dal punto di vista psicologico, gli azzurri reagirono al meglio, non mollando assolutamente la presa del neo – fuggitivo Milan. I meneghini conclusero il giro di boa davanti ai partenopei di soli due punti ( 24 a 22), precedendo l’ Inter tornata prepotemtemente in corsa dopo un difficile inizio. Il girone di ritorno proseguì sulla falsariga di quello di andata, ma quando il Napoli si presento’ per la prima volta nel corso della stagione a S. Siro per affrontare l’ Inter al 22° turno, erano Mazzola e c. ad essere al 2° posto, sopra il Napoli di uno, e sotto al Milan di due. Lo scudetto è naturalmente ancora tutto da giocare, ed il 21 febbraio 1971 alla " scala" del calcio si presenta un " Ciuccio" ben conscio della sua forza, deciso ad affronatre l’ avversario senza alcun timore reverenziale. Nel corso del primo tempo in effetti è il Napoli ad assumere le redini del gioco, Improta è imprendibile, sontuosa la regia di Iuliano, Tarcisio Burgnich non riesce proprio a tenere il cantravanti di movimento Gaspare Umile, giocatatore dalla classe sopraffina ma dal rendimento troppo incostante. Succede così che al 40° da uno splendido corner a rientrare di Gianni Improta, Iluliano colpisce a fronte piena di testa ; Lido Vieri, portiere bravo e bello come un attore del cinema risponde magistralmente con una parata a mano aperta, ma nulla può sula botta a colpo sicuro di Josè Altafini. A questo punto cediamo la parola al racconto di Corrado Ferlaino : " Era una cosa incredibile; il pubblico comincio’ a contestare l’ arbitro pesantemente insieme ai giocatori, dopo che giustamente espulse Burgnich a seguito di un’ entrata omicida ai danni di Umile, nel sottopassaggio l’ arbitro Gonella ( che diresse in seguito la finale dei mondiali 1978 Argentina – Olanda ) fu quasi aggredito da due interisti. Alla fine di quella partita mi resi conto di come eravano deboli noi del meridione, in confronto al triangolo industriale del nord ". Infatti nel 2° tempo succede l’ inimmaginabile : prima della ripresa del gioco, vengono visti confabulare Mazzola ed un compagno con Gonella, ed il grande Giuseppe Pacileo, esempio vivente di cultura e saggezza , dichiara ad alta voce : " La prima palla che entra nell’ area del Napoli è rigore ". Ma visto che l’ Inter non riusciva proprio ad impienserire gli azzurri, ecco che un innocuo allargamento di braccia di Panzanato, provoca un’ improvviso svenimento di " Baffo " Mazzola ( grande giocatore, ma ancor più grande politico …), ed all’ arbitro non pare vero di poter riparare l’ espulsione di Burgnich, concedendo un rigore talmente incredibile, che anche al placido Zoff saltano pesantemente i nervi, tanto che Ferlaino dirà : " mi confessò a fine gara che per la prima volta gli era venuta voglia di picchiare un arbitro, immaginate che ingiustizia fu commessa per causargli una simile reazione ". Ma tant’ è, il Direttore di Banca dell’ allora Banca Commerciale di Asti Silvio Gonella ( comunque un grande arbitro, ma come Mazzola ancor più grande politico… ) fischia il penalty, Roberto " Bonimba" Boninsegna, straordinario goleador, si ferma pure prima di tirare, ma naturalmente il rigore non viene mica ripetuto….Ma il bello ( si fa per dire…) deve ancora arrivare ; dopo tre minuti un colpo di testa per la verità non irresistibile sempre di Boninsegna sorprende Zoff, ancora innervosto dalla colossale ingiustizia. L’ Inter vince per 2 -1, raggiunge in vetta il Milan, da quel momento in poi la stagione nerazzurra sarà come un crescendo rossiniano, alla fine arriverà lo scudetto numero 11. Il Napoli concluse al 3° posto, a meno 7 dai nerazzurri, Il Pres. Ferlaino giurò a sè stesso che sarebbe rimasto in sella fino a che l’ " odiato" e prepotente Nord non fosse stato sconfitto, e per fortuna la sua tenacia alla fine è stata premiata. Qualcuno forse, lo ha dimenticato troppo in fretta…

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