IL NAPOLI ANTICIPA LA SCORPACCIATA NATALIZIA

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NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro (66’ Fernandez), Cannavaro, Aronica; Maggio, Inler, Gargano (59’ Dzemaili), Zuniga; Hamsik, Pandev (77’ Lucarelli), Cavani. A disposizione: Rosati, Dossena, Santana, Mascara. Allenatore: Mazzarri.

GENOA (4-3-1-2) – Frey; Mesto, Granqvist, Dainelli, Kaladze (58’ Marchiori); Rossi, Veloso, Seymour (50’ Merkel); Jorquera; Pratto, Caracciolo (40’ Jankovic). A disposizione: Lupatelli, Antonelli, Zè Eduardo, Sampirisi. All: Malesani.

Arbitro: Valeri di Roma Assistenti: Manganelli e Bianchi IV uomo: Velotto

Marcatori: 12’ Cavani, 17’ Hamsik, 24’ Cavani, 27’ Jorquera, 45’+1 Pandev, 49’ Gargano, 80’ Zuniga.

Ammoniti: Aronica, Granqvist,

Recupero: 1’ p.t. –

Stasera si gioca il recupero della prima giornata rinviata per lo sciopero dei calciatori e al San Paolo va di scena Napoli-Genoa. Gli azzurri hanno bisogno di una vittoria di vitale importanza per non abbandonare la parte alta della classifica, soprattutto cercano il riscatto tra le mura amiche dopo lo scivolone di domenica sera contro la Roma. Mazzarri può contare sui migliori titolari, ma rimpiazza l’infortunato Lavezzi con Pandev che vuole confermare il buon momento di forma. Malesani, invece, deve fare i conti con alcune assenze pesanti come Bovo in difesa, Palacio in attacco e Kucka a centrocampo, dove giocherà Veloso non in perfette condizioni.

Ultima partita dell’anno solare, il calendario propone la classica partita del gemellaggio sportivo tra Napoli e Genoa. Sugli spalti si respira la tipica atmosfera del tifo sano e pulito, ma i ventidue uomini in campo si affronteranno senza mezzi termini per raggiungere l’ambitissima posta in palio. I primi minuti della partita mettono in evidenza l’equilibrio in campo tra le due formazioni che si studiano tatticamente, cercando poi di trovare il varco giusto per la conclusione in porta. La prima occasione è per i genoani che, con Caracciolo, si affacciano senza creare apprensioni dalle parti di De Sanctis. La risposta del Napoli arriva simultanea al 12’ sulla corsia destra con Maggio che serve Cavani sul filo del fuorigioco e a tu per tu con Frey l’uruguaiano non perdona. E’ il primo centro che apre le danze al San Paolo. Fioccano occasioni su occasioni per gli azzurri che vogliono mettere in cassaforte i tre punti. Dopo un colpo di testa di poco a lato, il raddoppio viene siglato da Hamsik che, volendo servire Pandev, vince il rimpallo e insacca sul secondo palo. La difesa genoana è alla sbando come dimostra la scorretta linea a cinque che permette a Cavani di ritrovarsi da solo dinanzi a Frey che viene beffato da un leggero e sopraffino pallonetto. Partita in discesa per gli azzurri, ma i rossoblu provano una timida reazione per rialzare la partita. Al 30’ infatti le distanze vengono accorciate da Jorquera che trova un tiro perfetto da fuori area dopo il velo di Pratto. De Sanctis viene colpito sul primo palo sulla conclusione potente e precisa del cileno. Può essere il goal della speranza per un Genoa che insiste ulteriormente e colleziona un’importante occasione con Pratto che prende di sorpresa la difesa azzurra ma il suo tiro viene respinto da De Sanctis. Dopo gli spunti genoani, il Napoli ritorna sui ritmi di inizio partita e cerca di allungare le distanze con due occasioni non capitalizzate a dovere da Inler che manda di poco a lato con il sinistro e con Pandev che si invola verso Frey, non tira e viene così rimontato dal diretto marcatore. Il macedone non sbaglia quando, nel primo minuto di recupero, parte da metà campo e porta a termine “un coast to coast” mortifero con il sinistro ad infilare il portiere genoano per la quarta volta.

La seconda frazione inizia con gli stessi ritmi elevati dei primi quarantacinque minuti. Il Genoa ci prova con Jankovic, la cui conclusione viene ribattuta da De Sanctis in calcio d’angolo. Cavani risponde e sfiora la tripletta personale mandando la sfera di poco a lato dopo il suggerimento di Gargano. Spazio anche al centrocampista uruguaiano che trova il goal in casa dopo tanto tempo e lo fa con una splendida conclusione fuori area, ricordando quella del primo anno in seria A contro la Roma all’Olimpico nel 4-4 finale. Malesani non può evitare la goleada neanche quando tardivamente cerca di ricompattare il centrocampo, terreno fertile per la manovra azzurra anche per la superiorità numerica al centro con Veloso che non è naturalmente un interditore e non gode neanche di una forma fisica ottimale. L’ultima mezz’ora scorre via con un possesso palla gestito tranquillamente dal Napoli che vede ormai dinanzi a sé un Genoa arrendevole e tramortito dai colpi subìti. Al 59’ Cavani sbaglia un goal clamoroso scegliendo la battuta sul primo palo rispetto al più semplice appoggio sul secondo. Per gli azzurri entrano in sequenza Dzemaili, Fernandez e infine Lucarelli che raccoglie i primi minuti in maglia azzurra. E’ lo svizzero che, con un’azione solitaria, entra in area e viene chiuso al momento del tiro da Frey con un’uscita alla disperata. Al San Paolo cala il sipario e scorrono i titoli di coda quando, all’80’, Zuniga consolida il pokerissimo con un tiro a giro che si infila sotto la traversa. Una conclusione che sintetizza il dominio in lungo e in largo del Napoli su un Genoa troppo presto abbandonato all’amaro destino di una sconfitta pesante e rotonda. La squadra di Mazzarri trova in modo perfetto la riscossa contro gli ultimi risultati negativi, offrendo al suo pubblico un graditissimo regalo di Natale. Alla ripresa del campionato si dovrà proseguire lungo questa scia per ritornare alle posizioni abituali e che rispondono alle reali potenzialità del club partenopeo. Il Napoli vince, convince e avvince con una prestazione perentoria che esigerà senz’altro conferme immediate, dal prossimo 8 Gennaio 2012 a Palermo.

 

 

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