ESCLUSIVA PN-Pauluzzi:”A Parigi il Napoli farà una partita di contenimento, PSG-Stella? Vi spiego chi rischia…”

 

Valentin Pauluzzi, corrispondente per l’Italia de “L’Equipe”, ha rilasciato un’intervista in esclusiva ai microfoni della redazione di Pianetanapoli.it, ad una settimana di distanza dal match di Champions del “Parco dei Principi”.

1) Qualche giorno fa voi de “L’Equipe” avete lanciato la notizia riguardante una presunta combine avvenuta in occasione di PSG – Stella Rossa: cosa rischiano le due squadre?

Per fortuna è una situazione che non riguarda direttamente il PSG perchè sembra che abbia fatto tutto un dirigente serbo, quindi il club francese è all’oscuro di tutto. Non è detto che quando una partita viene combinata, ad essere coinvolte siano entrambe le squadre. A parte la delusione di aver partecipato ad una finta gara, più di così la gente può rimanere tranquilla a Parigi. La Stella Rossa rischia l’esclusione dalle coppe ma bisogna vedere quanto tempo ci vuole, in base al processo sportivo ed alla commissione disciplinare della UEFA. A mio avviso la fase a gironi sarà già ampiamente terminata, con i serbi piazzati all’ultimo posto. Lo “0-0” tra Stella Rossa e Napoli non può essere tramutato, resta così com’è. Posso comprendere la delusione ed il fastidio provato dai napoletani però le cose vanno conquistate sul campo.”

2) A Parigi il risultato maturato tra Napoli e Liverpool è stato accolto con un pizzico di sorpresa?

Sì, anche se Ancelotti a Parigi ha lasciato ottimi ricordi e lo conosciamo benissimo. Certo, è stata una sorpresa ma con un allenatore del genere il Napoli può far bene in Europa, soprattutto in casa. Ora tra PSG, Napoli e Liverpool si riparte quasi da zero dopo due giornate. In ogni caso vi assicuro che in Francia i partenopei vengono considerati una grande squadra, come è giusto che sia!”

3) Mercoledì prossimo ti aspetti un Napoli più propenso alla fase difensiva o cercherà di giocarsela alla pari dal punto di vista offensivo?

“Conosco perfettamente Ancelotti, io sono cresciuto con il suo Milan per cui so che è uno che non fa giocare le squadre sempre allo stesso modo e non ha problemi ad adattarsi all’avversario, chiedendo ai suoi di disputare eventualmente una partita difensiva. E’troppo rischioso esporsi in proiezione offensiva contro Neymar, Cavani e Mbappè, che in questo momento è un’ira di Dio. Non puoi non prendere in considerazione l’ipotesi di coprirti e magari di andare a conquistare un punto, per poi giocartela al ritorno in casa. Ancelotti sarà molto accorto da questo punto di vista e presenterà una formazione quantomeno equilibrata.”

4) Il 4-2-3-1 adottato da Tuchel può rivelarsi il sistema di gioco ideale che consentirà al PSG di arrivare fino in fondo alla competizione europea?

“Beh, quello che ha cambiato tutto è che Di Maria sta facendo meglio del previsto. L’anno scorso con Emery giocava ma non era mai il punto fisso del gruppo, invece ora Tuchel non può farne a meno perchè è l’elemento di bilanciamento della squadra. Con l’argentino il 4-2-3-1 può trasformarsi facilmente in un 4-3-3 dal momento che scende, posizionandosi anche come mezz’ala come fatto con la Nazionale. Di Maria garantisce più equilibrio di quanto possa sembrare. Questo può essere il sistema ideale, tuttavia è ancora presto anche perchè ritengo che la Ligue 1 sia purtroppo un campionato poco allenante, quindi aspettiamo ancora qualche altra partita con avversarie blasonate. Quest’anno si percepisce in ogni caso che qualcosa sia davvero cambiata.”

5) Il PSG chi deve temere maggiormente tra le fila del Napoli?

Insigne, ma non solo per l’aspetto realizzativo ma perché lì davanti dà pochissimi punti di riferimento e spazia su tutto il fronte d’attacco. Potrebbe creare problemi alla difesa parigina, soprattutto a Kimpembe che tra l’altro non è in grande forma. Sarà difficile controllarlo senza variare tutto il sistema difensivo. Bisognerà fare attenzione anche ad Allan, che sulla carta può essere uno dei tanti ma sappiamo benissimo quanto è importante e quanto può far male.”

6) Accanto ad Insigne chi vedi meglio tra Mertens e Milik dal primo minuto?

Io dico Milik perchè Mertens entra meglio in partita da subentrato. Se vuoi avere una carta in più da giocarti, se la gara si dovesse mettere male, fai entrare il belga avendo maggiori possibilità di avere un impatto offensivo migliore. Sono giocatori con caratteristiche diverse ma altrattanto forti. Forse Milik vede meno la porta ma è più importante per il gioco di sponda e per le combinazioni con Insigne. Penso che questo sia stato compreso pienamente da Carlo Ancelotti.”

7) Il Napoli di Ancelotti è più propenso alla dimensione internazionale, rispetto alla squadra di Sarri?

Esatto. Ancelotti è abituato a gestire determinate pressioni, anzi la gestisce così bene che quasi non la sente e la fa avvertire il meno possibile ai propri giocatori. Ribadisco: il gioco offensivo, inteso come mezzo per vincere la Champions, è uno stereotipo ed infatti il suo Milan era una squadra più equilibrata del previsto. Credo che a differenza di Sarri, il Napoli stavolta punterà a tutte le competizioni. L’anno scorso non è stata fatta questa scelta perchè c’era la netta possibilità di vincere lo Scudetto. Condivido le idee di Ancelotti: il Napoli ha tutte le carte in regola per giocarsela al meglio in qualunque competizione.

8) Un’ultima curiosità: c’è stato qualcosa di reale tra Cavani ed il Napoli nella scorsa estate?

La volontà di Cavani c’era. Lui tornerebbe volentieri al Napoli, non l’ha mai nascosto. La coabitazione con Neymar non è stata vissuta benissimo, come testimoniano alcuni screzi per un calcio di punizione. A Napoli era più amato, purtroppo i tifosi del PSG dimenticano dov’erano sette anni fa e quando il Matador ha sbagliato qualche partita subito è stato oggetto di critica. C’è stato più un discorso affettivo, lui ha mandato anche dei segnali ma una trattativa vera e propria non è esistita perchè, come affermato più volte da De Laurentiis, i prezzi erano proibitivi. Cavani sarà decisivo nel duplice confronto di Champions? E’difficile scegliere uno che potrà essere decisivo tra i tre lì davanti. Hanno trovato l’intesa giusta per giocare bene e non pestarsi più i piedi. Cavani è il terminale offensivo e senza ombra di dubbio può fare la differenza come ha sempre fatto.”

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