DENIS, UN CARRARMATO PER CONQUISTARE L’EUROPA

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E’ stato da molti definito “il nuovo Batistuta”. Un simile paragone è senz’altro eccessivo, poiché Batigol è veramente inarrivabile essendo nell’olimpo dei grandi centravanti argentini. Però German Denis sa il fatto suo, e l’ha dimostrato nel suo paese segnando sporte di gol. Un bomber vero e proprio insomma, il tipo di calciatore che cercava il Napoli. E si sa che quando il Napoli cerca un calciatore lo ottiene senza troppi giri di parole. Denis è ufficialmente un azzurro, dopo aver firmato il contratto che lo legherà al sodalizio partenopeo per i prossimi cinque anni. Per averlo, De Laurentiis sborserà ben otto milioni di euro, cifra ormai standard per gli acquisti, dopo che anche Maggio è stato pagato altrettanto.

Soldi spesi bene? Solo il tempo potrà dire se non siamo di fronte ad un nuovo “caso Calderon”; intanto per il ragazzo parla il biglietto da visita che è di tutto rispetto. E’ esploso tardi, questo è vero, però a 27 anni ha raggiunto la completa maturazione, cosa che lo rende pronto anche per un secondo tentativo in Italia. Nato il 10 settembre 1981 a Remedios de Escalada, un quartiere di Buenos Aires, e cresciuto calcisticamente nella squadra della sua città, muove i suoi primi passi da professionista nel Quilmes, dove approda nel 2000. La blasonata società argentina lo cede poi al Los Andes, dove German mette a segno ben 20 reti in 24 partite. Uno score che attira gli osservatori del Cesena, che a 21 anni lo portano in Italia come una grande promessa. Purtroppo l’esperienza non va come sperato, il ragazzo è appesantito e poco lucido sotto porta, e riesce a mettere insieme diversi scampoli di partita conditi con sole tre reti. Troppo poco per un campionato difficile come quello nostrano, e la società romagnola lo rispedisce dritto filato in Argentina, all’Arsenal de Sarandì. Neanche qui la situazione decolla, 13 gol in due anni sono un magro bottino per un attaccante. Va allora al Colon, dove si iniziano a intravedere sprazzi di talento: 11 reti in una stagione, nessuno sfracello ma almeno va in doppia cifra, il primo elemento per valutare soddisfacente la stagione di una punta. Poi, quando il grande futuro che gli era stato pronosticato sembrava ormai alle spalle, ecco la svolta, in coincidenza col trasferimento all’Independiente. Un vero e proprio azzardo, quello di puntare su un 25enne che mai aveva troppo convinto, che diventa una scommessa ripagata ampiamente dall’esplosione del giocatore. Denis trova l'ambiente ideale, lavora sodo, cerca di trasformare la massa grassa in massa muscolare e finalmente raggiunge la maturazione. E con essa arrivano (finalmente) anche i gol: gol a grappoli e in qualsiasi modo, di testa, di destro, di sinistro, in acrobazia, su rigore e addirittura di tacco. Il totale è da grandissimo: 44 reti in due anni, 27 nell’ultimo campionato, un’escalation che lo ha portato ai massimi livelli del calcio argentino raggiungendo anche l’agognata convocazione in Nazionale, dove conta due presenze.

 

Arriva quindi un ottimo bomber, un giocatore alto e molto fisico, che si trova perfettamente a suo agio da prima punta e sulla carta sarebbe perfetto accanto a Lavezzi. Rispetto a Zalayeta è più finalizzatore e meno sponda, inoltre l’uruguagio ha più confidenza col pallone mentre Denis è meno tecnico ma sicuramente più concreto. Per amore di onestà bisogna però sottolineare una cosa: le difese argentine non sono esattamente imperforabili, e definirle allegre sarebbe usare solo un eufemismo. Per questo è bene andarci con i piedi di piombo quando si presenta un attaccante che proviene dalla terra di Maradona, e i napoletani lo sanno bene. L’esperienza Calderòn ha scottato tutti, ed è rimasto il trauma dell’osannato centravanti proveniente dall’Argentina che poi arriva in Italia e fa un clamoroso flop. Per fortuna poi un episodio completamente opposto, l’arrivo di Lavezzi, ha riportato l’ottimismo in casa Napoli. Forse “El Tanque” non sarà vergognoso come il primo e non sarà neppure esplosivo come il secondo, ma ciò che fa ben sperare è che chi l’ha acquistato è colui che ci ha portato il Pocho. E questa, forse, è la garanzia migliore per German Denis.

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