COPPA CAMPIONI 88-89; 89-90

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1988 – ‘89

Dopo giusto 20 anni, riecco il Milan !Dopo un’ entusiasmante rimonta nel finale di campionato i rossoneri nel maggio 1988 avevano conquistato il loro 11° scudetto, a spese del Napoli di Maradona, guidati dal nuovo profeta del calcio italiano Arrigo Sacchi, che sta cominciando con i suoi schemi ripetuti sino a raggiungere la perfezione ( quasi ), e con la tattica del fuorigioco a modificare la mentalità del nostro foot-ball, improntandolo ad attaccare ed non ad aspettare l’ avversario. In surplace i rossoneri fanno polpette dei bulgari del Vitocha Sofia, battuti 2 -0 in trasferta e per 5 -2 a S. Siro, con 4 reti del "Cigno di Utrecht", al secolo Marco Van Basten. Infinita la sfida negli ottavi contro la Stella Rossa del futuro milanista Dejan Savicevic ; l’ elegante palleggio degli slavi mette sovente in difficoltà Baresi e c. , che non vanno oltre il pareggio per 1 -1 sul terreno amico ( reti di Savicevic e di Pietro Paolo Virdis ). A Belgrado una fitta nebbia evita al Milan una quasi certa eliminazione, visto che al 57° minuto i belgradesi sono avanti di un gol ( ancora rete di "Genio" Savicevic ), ed in più causa l’ espulsione di Virdis, sono costretti a giocare con un uomo in meno. Nella ripetizione del giorno dopo una palla, entrata per buoni due metri nella rete slava, non viene incredibilmente vista dall’ arbitro tedesco Pauly, uno dei più conosciuti fischietti dell’ epoca. E’ però un altro Milan rispetto alla sera precedente, ed al 34° minuto Van Basten porta in vantaggio i suoi. Non segna Savicevic, ma fra i biancorossi padroni di casa c’è Dragan Stojkovic, straricco di classe ma debole di ossa ( subì numerosi gravi infortuni ), che pareggia il conto già nel 1° tempo. Nonostante le squadre cerchino di superarsi prima, al termine dei supplementari la lotteria dei rigori diventa inevitabile. Proprio Savicevic ne sbaglia uno, al contrario dei rossoneri che ne centrano 4 su 4, conquistando una soffertissima qualificazione. Ai quarti, sotto una pioggia battente, contro i tedeschi del Werder Brema in Germania, ancora una volta un pallone nettamente entrato al di là della linea non viene visto dall’ arbitro di turno, consentendo ai biancoverdi teutonici di uscire senza danni dal confronto casalingo ( 0-0). A Milano un rigore ( dubbio per la verità )del solito Van Basten basta per il superamento del turno, ottenuto comunque più che meritatamente. In semifinale l’ onda rossonera travolge il Real Madrid, seppellito con un mortificante 5 -0 a S. Siro, dopo che in Spagna ( 1-1) le "merengues" erano state più volte irretite dalla tattica del fuorigioco magistralmente predisposta da Sacchi. Uno straordinario colpo di testa in torsione da terra di Van Basten impatta il gol subito in finale di primo tempo da "Hugol" Sanchez. Nella gara di ritorno invece, Ancelotti, Rijkaard, Gullit, Van Basten e Donadoni sono i marcatori di un "cappotto" mai subito dai madrilisti nella loro gloriosa storia europea. L’ intero mondo calcistico resta estasiato dallo spumeggiante gioco messo in mostra dagli scatenati milanisti. A Barcellona il 24 maggio 1989, in un "Camp Nou" letteralmente invaso dai tifosi del diavolo ( se ne calcoleranno addirittura 90.000) lo Steaua Bucarest nulla può davanti agli uomini di Sacchi., che trionferanno per 4-0 con due reti a testa di Ruud Gullit e dell’ implacabile Van Basten. Rinverdendo i fasti dell’ epoca Rocco – Rivera, la Coppa fa ritorno nella sede storica di Via Turati, 1° trofeo internazionale vinto dopo tre anni dal suo insediamento alla presidenza da Silvio Berlusconi. Questa la formazione che trionfò in Catalogna: Giovanni Galli, Tassotti,Maldini:Colombo,Costacurta ( dal 74’ Filippo Galli), Baresi. Donadoni,Rijkaard, Van Basten, Gullit, Ancelotti.

1989 – ‘90

Il Milan si ripete; nonostante l’ handicap di dover fare a meno per quasi tutta la stagione di uno dei suoi principali alfieri, Ruud Gullit ( che rientrerà soltanto in finale ), i rossoneri riescono a realizzare un’ impresa ( quella delle due coppe consecutive) che in Italia, era riuscita solo agli odiamati cugini dell’ Interdi Helenio Herrera. Superato agevolmente il primo turno contro i finlandesi dell’ Hjk Helsinki con un complessivo 4 -0, il sorteggio dopo l’ eclatante 5 -0 della stagione precedente, ripresenta ai rossoneri il terribile scoglio del Real Madrid. Con un travolgente primo tempo il duo "orange" Van Basten –Rijkaard risolve la pratica nel 1° tempo nell’ andata a S.Siro ( 2 -0), mentre in un sempre ribollente Bernabeu, Baresi e c. limitano i danni cedendo solo" per 1 -0, facendo rinviare alle merengues la tanto desiderata rivincita. Nei quarti l’ avversario di turno, i belgi del Malinescapitanati da quello splendido portiere che rispondeva al nome di Preud’-Hommesi rivelano un ostacolo più arduo del previsto. Nel match d’ andata in Belgio, solo le parate di Giovanni Galli evitano a Sacchi e ai suoi la sconfitta ( 0 -0), mentre a Milano solo verso la fine del 1° tempo supplementare grazie ad una caparbia azione di Mauro Bassotti, il solito Van Basten riesce a scardinare il munito forziere belga; il gol sarà poi raddoppiato al 116° con l’ allora giovane promessa Simone. In semifinale ecco un’ altra leggenda del calcio europeo, il Bayern Monaco. Le precarie condizioni del terreno di S.Siro non rendono agevole il compito dei rossoneri, che riescono a passare solo nel finale grazie ad un penalty di Van Basten. All’ "Olympiastadion" la partita si trasforma in una vera battaglia agonistica, senza però mai trascendere in interventi pericolosi per le caviglie altrui. Il Milan perde per 2 -1, ma è sufficiente per approdare alla finale di Vienna, grazie ad un gol nel 1° tempo supplementare dell’ ex partner di Baggio alla Fiorentina, Stefano Borgonovo. Nella Capitale austriaca il 23 maggio 1990 Sacchi così schiera la sua formazione: G. Galli, Tassotti, Maldini:Colombo (89° F. Galli) ,Costacurta, Baresi. Ancelotti ( dal 73° Massaro ), Rijkaard, Van Basten, Gullit, Evani. Avversario, giunto alla sua finale è il Beneficadi Eriksson, già tecnico di Roma e Fiorentina, ed in seguito "mister " di Sampdoria e Lazio, prima di giungere alla prestigiosa panchina dell’ Inghilterra. Fra i lusitani c’è uno stopper brasiliano, Aldairche diventerà una bandiera della Roma negli anni a venire. La gara molto equilibrata ma poco spettacolare, viene risolta da un passaggio alla "Rivera" di Van Basten, che dal cerchio di centrocampo smarca Rijkaarddavanti alla porta portoghese; il riccioluto olandese non fallisce la ghiotta occasione, firmando l’ unica rete dell’ incontro dopo 67 minuti. Per il Milan è il quarto trionfo, settimo assoluto del calcio italiano. In quella edizione vi è ricordare anche la partecipazione dell’ Inter di Giovanni Trapattoni, che nel 1989 aveva conquistato il titolo italiano sbriciolando una quantità considerevole di record, realizzando la bellezza di 58 punti su 68 disponibili ( la vittoria valeva ancora due punti ). Ma l’ Europa non sorride come l’ Italia ai nerazzurri, eliminati già nel corso del primo turno dagli svedesi del Malmo, che fanno 1 -1 a Milano, dopo aver vinto per 1 -0 in Svezia. Così gli appassionati meneghini, per poter assistere ad un "Euroderby" dovranno attendere altre 14 stagioni…

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